Le cinture di sicurezza, un obbligo salvavita

Le cinture di sicurezza, un obbligo salvavita

Le cinture di sicurezza a tre punti sono indubbiamente lo strumento principale per salvaguardare l’incolumità dei passeggeri a bordo dei veicoli, riducendo il rischio di lesioni fisiche e decessi in caso di incidente stradale. Senza di esse, perfino lo scontro con gli airbag risulterebbe più dannoso, per questo i due dispositivi di sicurezza devono sempre essere usati in abbinamento.

Noi di Program Autonoleggio, specializzati nel noleggio a lungo termine, tieniamo molto alla sicurezza e informiamo costantemente i driver sull'importanza e dei sistemi salvavita.

In caso di sinistro, i sistemi di ritenuta operano trattenendo i passeggeri, facendoli decelerare alla stessa velocità del veicolo. Al momento dell’impatto, l’automobile rallenterà rapidamente e si fermerà, esaurendo la propria energia cinetica grazie alla deformazione della carrozzeria, mentre gli occupanti del veicolo non trattenuti dalle cinture di sicurezza per inerzia continueranno a procedere in avanti mantenendo la velocità a cui l’automobile stava viaggiando prima dell’urto.

Non utilizzando le cinture di sicurezza, dunque, il rischio è quello di riportare lesioni gravi o potenzialmente mortali anche a seguito di incidenti avvenuti a basse velocità. Per esempio, in un urto frontale a 50 km/h contro un ostacolo fermo, il peso del corpo dell’automobilista non trattenuto dalle cinture di sicurezza è come se si moltiplicasse per 100 volte, rendendo uno scontro in auto a questa velocità di fatto equiparabile alla caduta dal quarto piano di un palazzo.

I numerosi crash test effettuati per verificare l’effettiva sicurezza delle persone a bordo delle auto, ci mostrano le tragiche conseguenze delle collisioni dei veicoli in caso di mancato utilizzo dei sistemi di ritenuta. Per il conducente e per il passeggero anteriore il rischio è quello di colpire violentemente il volante e il cruscotto o di essere addirittura espulsi dal veicolo. I passeggeri posteriori, invece, rischiano di colpire il sedile anteriore, fino a sradicarlo con il proprio peso o a scavalcarlo urtando gli occupanti anteriori. 

Una ricerca commissionata da Anas nel 2021 ha rivelato come in Italia ancora oggi un conducente su tre non allaccia le cinture di sicurezza e solo meno del 20% dei passeggeri posteriori le utilizza. Un dato sconfortante, specialmente se messo a confronto con le medie registrate negli altri Paesi europei, dove il 90% degli automobilisti utilizza le cinture anteriori e il 71% dei passeggeri quelle posteriori, e considerato che l’utilizzo delle cinture di sicurezza è obbligatorio per legge.

Se i rischi connessi a non indossare le cinture di sicurezza non fossero di per sé sufficienti a convincere dell’importanza del loro utilizzo, la legge interviene prevedendone l’obbligo, con relative sanzioni e responsabilità in caso di mancato rispetto. Secondo l’art. 172 del Codice della Strada, il conducente e i passeggeri dei veicoli hanno l’obbligo di utilizzare le cinture di sicurezza, sia sui sedili anteriori che su quelli posteriori, in qualsiasi situazione di marcia. I bambini di statura inferiore a 1,50 m devono essere assicurati al sedile con un sistema di ritenuta per bambini omologato e adeguato al loro peso. Inoltre, quando si trasporta un bambino di età inferiore ai quattro anni, il sistema di ritenuta deve essere obbligatoriamente corredato di apposito dispositivo di allarme antiabbandono

Chiunque non fa uso delle cinture di sicurezza, dei sistemi di ritenuta per bambini o del dispositivo di allarme, è soggetto a una sanzione amministrativa del pagamento di una somma da 83 a 332 euro. Quando il mancato uso riguarda il minore, della violazione risponde il conducente o, se presente sul veicolo al momento del fatto, chi è tenuto alla sorveglianza del minore stesso. Al conducente vengono inoltre decurtati 5 punti dalla patente di guida (10 punti se neopatentato). Qualora la violazione venga commessa una seconda volta in due anni, alla seconda violazione consegue la sanzione amministrativa accessoria della sospensione della patente da quindici giorni a due mesi.

Al di là delle sanzioni, la Corte di Cassazione (III Sezione Civile – Ordinanza n. 2531 del 30/01/2019) ha stabilito che il conducente è responsabile civilmente, con relativo obbligo risarcitorio, delle lesioni personali al passeggero, anche maggiorenne, che non era assicurato con le cinture di sicurezza al momento del sinistro stradale. Può esservi concorso di colpa fra le parti, ovvero il danno può essere imputato sia al conducente che al passeggero, ma non esclusione totale di responsabilità in capo al conducente. Questo perché quest’ultimo è sempre responsabile dell’utilizzo delle cinture di sicurezza da parte del passeggero. Infatti, spetta sempre al conducente, prima di iniziare o proseguire la marcia, sincerarsi del fatto che questa avvenga in conformità delle norme di prudenza e sicurezza.