L'Unione Europea ha annunciato a marzo una revisione del Green Deal. Il quadro normativo originale prevedeva infatti per il 2025 i primi controlli sulle emissioni di gas serra, una svolta epocale non solo per il noleggio a lungo termine ma per tutto il comparto automotive.
Le aziende del settore di molti degli stati membri avevano già chiesto un posticipo per questa data, proposta di cui si era fatto portavoce il Partito Popolare Europeo. Con il compromesso annunciato a marzo, la Commissione Europea sancisce un rinvio strategico per l’industria automobilistica.
L’obiettivo della neutralità climatica resta invariato, ma i controlli sulle emissioni – e le eventuali multe - saranno rinviati di due anni per dare alle case automobilistiche il tempo di adeguarsi.
Il Dialogo Strategico sul futuro dell'industria automobilistica europea
Questo cambio di rotta è frutto del Dialogo Strategico sul futuro dell'industria automobilistica europea, un'iniziativa lanciata dalla Commissione Europea per affrontare le sfide della decarbonizzazione e garantire la competitività del settore in un contesto di transizione ecologica e digitale.
Ricordiamo che l’industria automobilistica assicura oltre 13 milioni di posti di lavoro in tutta Europa e contribuisce per circa 1.000 miliardi di euro, ovvero circa il 7%, al PIL dell'UE. Tutelare gli interessi degli stakeholder, e non solo gli impegni in ottica sostenibile, è cruciale per il futuro del settore.
Il Dialogo Strategico, annunciato da Ursula von der Leyen il 27 novembre 2024 e avviato ufficialmente il 30 gennaio 2025, ha coinvolto case automobilistiche, parti sociali e istituzioni europee. Il risultato è stata proprio la “mediazione” annunciata a marzo, il punto d'incontro tra le esigenze di sostenibilità ambientale e quelle del settore automobilistico.
Come ha dichiarato la stessa Von der Leyen al termine del secondo incontro “C’è una chiara richiesta di maggiore flessibilità sugli obiettivi di CO2. Dobbiamo ascoltare la voce di chi chiede più pragmatismo in tempi difficili.”
Stesso traguardo, ma con più tempo e nuove strade
Il rinvio ha concesso alle case automobilistiche più tempo, ma non ha compromesso il cammino verso la neutralità climatica. Il nuovo emendamento concede infatti tre anni per adeguarsi agli standard richiesti, e non più uno solo. I primi controlli sulle emissioni – e le relative multe – scatteranno tra due anni.
Gli obiettivi di riduzione delle emissioni rimangono comunque invariati. Anche se non saranno controllati nei primi 12 mesi, i produttori dovranno comunque ridurre le emissioni dei loro veicoli di almeno il 15%.
Neutralità tecnologica oltre l’elettrico
La data del 2035 per lo stop alla vendita di auto con motore endotermico rimane, ma le case automobilistiche possono affrontare la transizione con maggiore libertà e innovazione. Il concetto di neutralità tecnologica in particolare sta diventando sempre più importante nello scenario della transizione energetica.
La Commissione Europea sta aprendo le porte a tecnologie alternative, passando da un approccio focalizzato sull’elettrificazione a un modello più flessibile e aperto a soluzioni diverse. Questo apre nuove possibilità anche per i fleet manager, che possono chiedere ai loro partner per il noleggio a lungo termine veicoli sempre più performanti sotto il profilo dell’innovazione tecnologica.
I biocarburanti e gli e-fuel, sostenuti rispettivamente dai mercati italiani e tedeschi possono diventare alternative valide e complementari ai veicoli elettrici per ridurre le emissioni senza compromettere la competitività delle industrie.
Il settore si prepara quindi ad affrontare un periodo di transizione in cui la diversificazione delle tecnologie rappresenta una risorsa fondamentale.
La filiera delle batterie
Un piano efficace per la competitività dell’industria europea non può non considerare l’attuale dipendenza dalla Cina per le batterie dei veicoli elettrici. Al momento, le batterie importate risultano assai più economiche rispetto a quelle prodotte in Europa.
Uno degli obiettivi emersi dal Dialogo Strategico è stato proprio il potenziamento della filiera produttiva europea delle batterie.
Come riportato anche dal Corriere della Sera, con il Fondo per l’innovazione Bruxelles metterà a disposizione 1,8 miliardi di euro nei prossimi due anni per sostenere la produzione di batterie nell’UE. Inoltre saranno gradualmente introdotti requisiti di contenuto europei per celle e componenti delle batterie.
Gli investimenti nella guida autonoma
Un altro settore strategico per l'industria automobilistica riguarda la guida autonoma. Accelerare l'introduzione di veicoli autonomi sulle strade europee contribuirebbe infatti al rafforzamento della competitività del settore automobilistico a livello globale.
Per promuovere questa tecnologia, la Commissione ha annunciato la creazione di un'alleanza di settore. Le principali aziende del comparto automobilistico potranno cooperare per lo sviluppo di software avanzati e la produzione di hardware e chip specializzati.
A supporto di queste iniziative, l'UE ha previsto un meccanismo di finanziamento dedicato, con investimenti congiunti pubblici e privati. Un budget complessivo di 900 milioni di euro sarà messo a disposizione nell'ambito di Horizon Europe, il programma di ricerca e innovazione dell'Unione Europea.
La nostra posizione? L’equilibrio è la strategia migliore
Le case automobilistiche e il governo nazionale hanno accolto con favore il compromesso. Avere più tempo per adeguarsi agli obiettivi di emissioni è senza dubbio un’opportunità per ridurre la carbon footprint senza compromettere la competitività e la stabilità del settore.
Come azienda di noleggio a lungo termine, siamo consapevoli dell’impatto ambientale dell’automotive, ma anche dell’impatto reale della transizione sulle imprese che operano nel settore.
La protezione dell'operatività aziendale è cruciale. La sostenibilità non deve essere un’imposizione, ma un'opportunità per ottimizzare le risorse e migliorare l’efficienza. Ecco perché ogni scelta che prendiamo per i nostri clienti è calibrata per bilanciare l'aspetto ecologico con quello economico.
La strada verso la sostenibilità non può essere uguale per tutti. Ogni azienda ha le proprie esigenze, e la nostra missione è costruire una flotta aziendale che raggiunga il massimo delle performance con il minimo impatto ambientale.